Il mio amico, lo sciamano… L’artista non è chi “fa cose” ma chi, in un percorso “à rebours”, quasi fosse il Melquiadès di Gabriel Garcia Marquez, trae dall’imponderabile, l’anima di un frattempo infinito, mai finito, mobile, sfuggente, ma pure materico, vibratile, pulsante.
Come in un romanzo, le immagini di Renato pongono domande. Sensazione, suggestione, emozione.
Vedi l’invisibile, attraversi il tempo e custodisci il mistero dell’esistenza.
Donatello Bellomo